Uscendo dalla stazione centrale di Milano di buon mattino, la luce del sole, ormai da un paio di ore sopra l’orizzonte, si fa strada tra le vie della città gettando interessanti ombre sulle facciate dei palazzi. Appena metto piede in piazza duca d’Aosta mi colpisce subito quella replica nera del leone alato che si staglia sulla casa di fronte.
Ho la macchina fotografica già impostata a priorità di tempi per una foto fatta poco prima. Non ci penso troppo, la prendo, inquadro, scatto!
Riguardo giusto per vedere se serve compensare l’esposizione vista la marcata differenza di luce tra zone in ombra e quelle colpite dal sole ma, all’apparenza, é tutto a posto.
Torno a casa, scarico la foto sul pc e… ohh nooooo!
Già: Ohh noooo! Osservandola ingrandita è piena di piccole macchie.
Guardo i dati di scatto e scopro che il diaframma era chiuso a f/25!!!
Sarebbe anche stata una bella foto, peccato che è piena di pallini.
La polvere che si deposita sul sensore della macchina fotografica può dar vita a questo tipo di inconveniente.
Ma gli errori servono a migliorarsi. L’importante è focalizzarli e imparare la lezione o le lezioni che questi errori vogliono mettere in evidenza!
Lezione n°1: se fotografi un paesaggio imposta la macchina a f/8 – f/10 e scatta a priorità di diaframmi (non a priorità di tempi), così hai massima nitidezza dell’obiettivo con una buona profondità di campo ed eviti che eventuale sporcizia depositata sul sensore venga messa in risalto.
Lezione n°2: più chiudi il diaframma e più la sporcizia del sensore è evidente, a causa della diffrazione. Da f/11 in su può diventare un problema.
Lezione n°3: ogni tanto controlla e pulisci il sensore della macchina, perché cambiando gli obiettivi può capitare che della polvere si depositi su di esso. A volte basta semplicemente utilizzare la funzione già presente nel menu. Se però non dovesse bastare, o la si porta in un centro specializzato oppure con un po’ di intraprendenza si compra un kit per la pulizia e si fa tutto da soli.
Non nego che prima di cimentarmi in questa operazione ero molto scettico ma dopo essermi adeguatamente informato su internet ho deciso di provare.
Ho acquistato questo kit e seguito le istruzioni.
Ormai l’ho utilizzato più volte ed il risultato è davvero buono.
Si tratta di piccole spatole ricoperte di un apposito tessuto che imbevuto del liquido in dotazione rimuovono le sporcizie depositate sul sensore. A meno che non sia parecchio sporco ne verranno utilizzate al massimo un paio delle 12 presenti nella confezione.
Conti alla mano, stando attenti a non sottovalutare la delicatezza di tale operazione si può compiere la pulizia in modo molto veloce e soprattutto economico.
E’ chiaro che se qualcosa dovesse andare storto rimaniamo gli unici responsabili dei danni causati alla nostra macchina, mentre in un centro riparazione il personale qualificato ci garantirebbe un risultato privo di inconvenienti. Bisogna però portare o spedire la macchina, attendere il tempo necessario, di solito non meno di una settimana, e spendere una cifra intorno ai 100 euro (spedizione compresa), contro soli circa 5 euro (ipotizzando l’ utilizzo di un paio di stick a pulizia, nella confezione da 31€ ce ne trovate infatti 12).
L’attrezzatura deve essere quella corretta: liquidi e stick devono andare bene per la propria reflex. Controllate ed informatevi preventivamente.
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