- Ma che mestiere fai?
- Il faunista
- Cavoli, non ne avevo mai incontrato uno. Ingegneri, medici, meccanici, ma tu sei il primo faunista che incontro.
- Si beh, sai, siamo una specie protetta.
Sentire parlare Andrea, col suo ostentato accento sardo e la sua neanche poi tanto velata ironia, è un po’ come sfogliare un libro di scienze naturali: apprendi qualcosa di nuovo ogni volta che apre bocca.
E’ lui che, assieme a Gabriele, ci ha introdotto nel regno dell’orso bruno in Slovenia.
Gabriele, come me, in inverno, accompagna gruppi a fotografare l’aurora boreale e a partire da maggio, tra l’altro, assieme ad Andrea organizza tour osservativi-fotografici sulle tracce dell’orso nelle foreste di questo verdissimo paese.
Son riuscito, così, finalmente, a coronare un sogno e l’ho fatto nel migliore dei modi. La legge d’attrazione, quando si è motivati, funziona davvero ☺!
Appostato su un altana nella foresta, a solo qualche metro da terra, ad un certo punto sento arrivare una mamma coi suoi piccoli. Non passano cinque minuti e di mamma coi cuccioli ne arriva un’altra. La prima, più piccola, lascia il posto alla nuova arrivata. L’orso più grosso comanda, maschio o femmina che sia. Il più piccolo, in genere, se non batte in ritirata, sta un po’ a lato e inizia a far sentire la sua presenza spezzando rami di legno e rugliando. (brontolio sordo e minaccioso: Treccani)
La convivenza forzata a distanza sembra funzionare. Ad un certo punto la prima orsa fiuta un pericolo ed emette un sibilo simile ad un fischio che fa scattare i piccoli su un albero.
Falso allarme: la convivenza continua.
Giusto a confermare la propria superiorità, la seconda mamma, prima di andarsene, marca il territorio grattandosi la schiena su un albero lì vicino.
“Voglio vedere un’orsa coi cuccioli e uno che si gratta la schiena su un albero” avevo detto proprio quella mattina a seguito della poco proficua seduta osservativa del giorno prima. Detto fatto. Chiesto e ricevuto!
“Ok, manca solo la volpe e sono a posto”. Per questo animale ho una particolare predilezione, sarà che la cugina artica ogni inverno,secondo la tradizione finlandese, tinge il cielo del nord coi colori dell’aurora boreale.
Un’oretta di attesa e si fa viva una coppia di tassi. Passa qualche minuto e arriva un giovane orso che mette un po’ in allerta gli altri commensali ma alla fine i tre mangiano tranquillamente uno a fianco all’altro. Molto più guardinga e circospetta, finalmente, una volpe attraversa la scena senza soffermarsi più di tanto sul palcoscenico.
Già, ad osservare da quell’altana, la foresta sembra davvero un palco dove prima o poi transitano attori e comparse per un’improvvisazione.
Si sente in lontananza il fuoristrada del “ranger” che sta arrivando a prenderci. Ahimè son già oltre le 21, si sta facendo davvero buio ed è ora, per questa volta, di calare il sipario.
Info Utili:
Come osservare e fotografare gli Orsi in Slovenia: contatta direttamente Gabriele Menis, Presidente dell’Associazione Outdoor Reporters
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