Il signor Ingvar Kamprad si starà rivoltando nella tomba. O almeno lo spero. Ha creato un colosso per fornire al mondo arredamenti low cost, ma il servizio clienti IKEA , in Italia, latita.
Domenica ho, a mie spese, scoperto una grossa falla nel sistema smistamento merci di IKEA ed il servizio clienti non è stato affatto all’altezza della situazione.
Entro alla sede di Corsico per acquistare una doccia e, come da cartellino esposto, mi rivolgo al personale. Attendo una ventina di minuti prima di ricevere udienza. Do il nome del modello e mi stampano una bolla. “Con questa va alla cassa, paga e poi, dopo le casse a sinistra può effettuare il ritiro“. Niente male penso tra me e me.
Così arrivo alla cassa, pago e al ritiro merci un display mostra il numero d’ordine che da “in attesa di essere pagato” passa nella colonna “pagato“, quindi “in attesa di essere preparato” e alla fine, dopo più di 20 minuti: “Articolo pronto per il ritiro“.
Mi reco al banco ritiri e da li mi accompagnano al servizio clienti. “C’è un problema, l’hanno informata che il modello non è disponibile?” No, a dire il vero nessuno mi han detto nulla.
“Se vuole posso emettere un buono e effettuare un rimborso“. “Vada per il rimborso. Ma mi sa dire se l’altro modello è disponibile? “”Mi spiace ma ho effettuato il rimborso e non posso fare altro, dovrebbe tornare in reparto“.
E va beh, torno in reparto, faccio notare che il modello di prima non è più disponibile. Mi faccio emettere nuova bolla per il nuovo modello. Ritorno alle casse in meno di un minuto. Pago, attendo i venti minuti canonici per far passare il mio numero d’ordine da “in attesa di pagamento” a “pronto” e come in un deja vù, mi riaccompagnano al servizio clienti perché anche questo modello non è più disponibile.
Ben due docce e di modelli diversi che si volatilizzano nel nulla. O la doccia c’è o la doccia non c’è. Se un articolo viene assegnato ad un cliente non esiste che arrivato alle casse questo non sia più disponibile. Ma anche nel caso che ciò fosse possibile, e all’IKEA questo è possibile, un alert alla cassa o al ritiro merci che ti avvisi subito dell’inconveniente potrebbe evitare non solo malumori ma anche inutili attese.
“E’ davvero sfortunato, qui sembra che i componenti non siano disponibili fin dopo maggio, però a Carugate ne hanno due pezzi, le conviene telefonare per essere sicurio.” Credo che la sfortuna sia un’altra cosa, questo è un disservizio bello e buono. Respiro profondamente. Attendo pazientemente che l’incaricata si accorga che non può emettermi un riaccredito sull’american express e dopo un’altro quarto d’ora finalmente sono libero con il rimborso in tasca e nessuna doccia in macchina.
Torno a casa e scrivo al servizio clienti IKEA che il giorno seguente mi risponde:
“Buonasera,ho appena provato a contattarla telefonicamente, purtroppo senza risposta.Innanzitutto ci scusiamo per il grave disservizio e la ringraziamo per avercelo segnalato, in modo da poter migliorare il nostro servizio.Per quanto riguarda le doccette da lei richieste, la informo che in negozio, da domani , saranno disponibili entrambi i modelli, direttamente nel reparto di arredo bagno.La ringrazio per averci contattati; resto a sua completa disposizione per qualsiasi informazione. firma”
Le faccio notare che:
- per il disservizio, il tempo perso e l’essere tornati a casa con un nulla di fatto le semplici scuse sono a dir poco ridicole;
- per il loro sistema le docce erano già disponibili il giorno prima
- mi sarei aspettato quanto meno che me le spedissero, con le spedizione a loro carico
- altrimenti sarei andato ad acquistarle altrove.
Andare all’IKEA, dopo tutto, non è proprio come scendere a prendere due panini dal panettiere sotto casa.
Dopo una settimana sono ancora in attesa della loro completa disposizione per qualsiasi altra informazione.
Cara IKEA,temo proprio che Il signor Ingvar Kamprad si stia rivoltando nella tomba.
Leave a reply