Nxai Pan
mhh… e come si pronuncia?
Immagina di trovarti in Sicilia e di vestire i panni di un ispettore di polizia intento nelle indagini di un omicidio di mafia. Giunto sulla scena del crimine ti avvicini ad un passante e gli chiedi se ha visto qualcosa. E’ molto probabile che il tuo interlocutore si allontani frettolosamente o si giri dall’altra parte. Qualora ciò non accadesse sarai quasi sicuro di ricevere come risposta un bel “Nx” accompagnato da un leggero movimento del mento verso l’alto.
Bene, quel “Nx” è l’esatto suono che serve per riuscire a pronunciare correttamente “Nxai Pan“.
Ora che sappiamo come pronunciarlo abbiamo fatto un bel passo avanti. Essì, perché durante il viaggio in Botswana, ogni volta che mi chiedevano quali altri posti avrei visitato, arrivato a Nxai Pan non sapevo proprio come pronunciarlo. Mi sono venuti in soccorso Butler e Custard le guide dei camp precedenti che lo pronunciavano come fosse la cosa più semplice al mondo. D’altronde quel suono è tipico della loro lingua.
Dove siamo?
Nxai Pan si trova poco a nord del Makgadikgadi Pan. No, non è uno scherzo! Se il primo non si riesce a pronunciare, il secondo ci fa incespicare almeno 4 o 5 volte prima di arrivare al Pan finale. Per fortuna non tutti i nomi sono così 🙂
Il Makgadikgadi Pan è famoso per le sue saline,i baobab e i suricati. Nxai Pan è invece una grande distesa sulla quale sorge una riserva nazionale. Durante la stagione delle piogge si anima di vegetazione ed animali mentre durante la stagione secca la fauna si concentra nelle poche pozze d’acqua permanenti.
Essendo una riserva nazionale non è possibile guidare fuori dai sentieri e quindi, osservare gli animali, può risultare non così semplice come altrove, ma la ricchezza e la varietà della fauna meritano. Per questo ho voluto inserire questo posto nell’itinerario.
E’ l’ultima tappa del nostro viaggio in Botswana e ci arriviamo con un piccolo aereo da Maun. Sul volo, oltre al pilota ed un inserviente del lodge, ci siamo solo io e Giulia. Dopo circa 30 minuti di volo atterriamo su una striscia bianca in mezzo ad una vegetazione abbastanza bassa. Ormai siamo abituati a questi piccoli aeroporti africani. Hike e PK ci vengono a prendere con la jeep e in un quarto d’ora arriviamo al Kwenda lodge. E’ il 1° di settembre e la gestrice, una signora dalla corpratura tradizionale, (usando l’espressione tipica dei gialli ambientati in Botswana di Alexander Mc Call Smith) ci fa sapere che per le successive due notti saremo gli unici ospiti del lodge. Tutto il personale a nostra disposizione: la sensazione che ci assale è quella che potrebbe essere espressa con un “Woow” che lascia immediatamente il posto ad un velo di inquietudine causato dalla presa di coscienza di essere in un posto così remoto e per giunta da soli.
Kwenda Lodge
Il lodge è davvero bello e le camere molto spaziose. Ci sono però due piccoli inconvenienti.
Il primo è che da qualche giorno vista la scarsità di acqua della pozza di fronte al lodge alcuni elefanti, fiutando l’acqua delle tubature, hanno divelto i camminatoi tra le varie stanze interrompendo la circolazione dell’acqua. Bisogna quindi fare attenzione a dove si trovano questi grossi pachidermi prima di muoversi e prima di fare la doccia all’aperto.
Il secondo inconveniente è che il letto non è fornito di zanzariera e che, col tramonto, i ragni ben nascosti nel tetto di paglia iniziano a scendere lungo le pareti.
A dir il vero, ci sarebbe anche un terzo inconveniente, ovvero che a separaci dall’esterno c’è solo una zanzariera, quella sulla grande finestra scorrevole che occupa tutta la parte frontale del lodge. “Non preoccupatevi, finché è chiusa, gli animali non entrano” ci rassicurano. Sapendo però che la fuorì possono esserci leoni, iene ed altri carnivori la prima notte trascorre tra un misto di paura e curiosità , sai mai che qualcuno possa venire a farci visita.
Game drive
Siamo nella stagione più secca ed effettivamente il luogo è abbastanza brullo ma appena usciamo per il game drive pomeridiano avvistiamo subito un paio di sciacalli. La femmina scappa immediatamente appena ci vede mentre il maschio se la prende comoda, si stiracchia, sbadiglia e poi, con calma, raggiunge la sua compagna.
Oltre a vari uccelli, incontriamo anche un bellissimo ghepardo ed il mattino seguente un gruppetto di timide bat ear foxes, quindi un honey batcher il tasso del miele anch’esso molto elusivo. Gnu, un’orice, un branco di gazzelle ed un gruppo di leoni che giocano di fronte alla pozza. Un bottino niente male direi, a completamento di quanto già osservato nelle tappe precedenti.
Nxai Pan vale davvero una visita! Oltretutto con un’escursione di un giorno è possibile arrivare alle saline e ad i Baines Baobab
Se stai ancora pensando alla giusta pronuncia di Nxai Pan sappi che io ci ho messo un giorno e mezzo prima di capire la pronuncia corretta ed ancora oggi devo ripeterlo almeno un paio di volte prima di scandirlo in modo corretto!
Info Utili:
Sito internet: https://www.kwando.co.bw/nxai-pan
Leave a reply