EXPO 2015

A due settimane dall’inaugurazione eccomi a visitare EXPO 2015.

I biglietti li ho acquistati con largo anticipo per sabato 16 maggio, in occasione di una visita parenti.

Poi con calma mi son messo alla ricerca del modo più comodo per raggiungere il sito espositivo.

Da Saronno l‘autolina Z110 di Airpullman permette di arrivare direttamente a Rho fiera al costo di 3€ ma non rientra tra i collegamenti ufficiali pubblicizzati sul sito di EXPO.
Per cui anche a chi arriva dall’aeroporto di Malpensa viene consigliato di andare fino a Milano per poi tornare indietro.

A conti fatti essendo in 8 la soluzione più economica è risultata arrivare fino ad Arese in macchina (parcheggio a 12,5 euro) e poi utilizzare la navetta gratuita fino all’ingresso di Roserio. Non essendo l’ingresso principale si fa anche meno coda.

Il percorso della navetta sembra disegnato dal progettista che ha costruito la ferrovia negli stati uniti nel 1800. Essendo pagato in base al numero di chilometri ed avendo uno sconfinato spazio a disposizione aveva dato libero sfogo alla fantasia 🙂

Decumano

Iran

Ma eccovi alcune impressioni a caldo:

1) Sicuramente una giornata non è sufficiente per poterlo visitare tutto , è davvero enorme ed a parte il Padiglione del Nepal che è ancora vuoto ed in fase di costruzione, tutto il resto (per lo meno quello che ho visitato) è stato portato a termine.
Gli organizzatori sapendo dell’impossibilità di vederlo tutto in un solo giorno avrebbero potuto pensare, per esempio, di poter rientrare fino ad un massimo di 3 volte con lo stesso biglietto. E invece no, se vuoi rientrare paghi di nuovo!

L’albero della Vita e Padiglione Italia

2) Il parcheggio di Arese, nell’area della ex Alfa, è davvero enorme con un numero incredibile di posti per disabili. Molto probabilmente sovradimensionato.

Non oso pensare il caos all’EXPO se effettivamente tutti i parcheggi venissero utilizzati completamente.

Parcheggio di Arese

3) I controlli all’ingresso sono stati a dir poco rocamboleschi.
Si tratta degli stessi controlli che ci sono negli aeroporti ma con personale che non deve essere stato addestrato al meglio. Per fortuna quando siamo arrivati non c’era coda.
Però ci fanno lo stesso aspettare. Dopo un paio di minuti ci dicono : “Scusate, uomini da questa parta e donne da quest’altra.” E va beh!
A quel punto l’addetto al controllo degli oggetti passati ai raggi x, guardando il monitor dice: “Fai passare il proprietario di questa borsa… Signora è sua ? no, non lei” ed intanto un’altra signora passa, poi torna indietro e viene avanti un’altra, ed il metal detector continua a suonare e si illumina di rosso, ma nessuno gli dá retta.
Che cos`ha dentro?
Una macchina fotografica, guardi…
No, no non apra. Ha un coltellino per caso?
No!
Ah ok, passi pure.

Andiamo bene!!!

Finalmente siamo dentro…

3) La maggior parte delle nazioni ha optato per contenuti video multimediali. Filmati che occorre vedere a gruppi di un certo numero di persone e questo crea un po’ di code all’ingresso che in alcuni casi superano anche l’ora di attesa: Giappone, Italia, Emirati Arabi Uniti, Cina, per cui li saltiamo a piè pari per riuscire a visitare il più possibile.

Non è facile mandare un messaggio incisivo nell’arco dei pochi minuti in cui si visita un padiglione ma chi lo ha fatto ha favorito enormemente la scorrevolezza del flusso dei visitatori.

C’è da dire che molti hanno però pensato a contenuti che fossero facilmente fruibili anche dai più giovani.

Kuwait – percorso per bimbi fino a 120 cm di altezza

Cile

Cina

Malesia

4) In caso di caldo torrido o pioggia abbondante molte strutture non sono affatto preparate, speriamo si premuniscano per tempo

5) grande pulizia e molti addetti che raccolgono celermente carte per terra o altra sporcizia: davvero lodevole per essere in Italia. Così come le colonnine che distribuiscono gratuitamente acqua sia naturale che frizzante sparse un po’ ovunque tra i vari padiglioni.

6) Cosa mi è piaciuto di piu?

Il Marocco. D’effetto le immagini ed i profumi utilizzati, il flusso delle persone è scorrevole.

Marocco

La grande tavola periodica nel padiglione della Russia.

Russia

La creatività della Slovacchia.

Slovacchia

Slovacchia

Le bellissime foto al padiglione della Turchia e in quello dell’Ungheria, che però non ha null’altro da offrire.

Turchia

L’alveare della Gran Bretagna, la Lituania ed il padiglione della Francia davvero originale.

Francia

L’orto verticale ed i filmati degli Stati Uniti.

Stati uniti d’America

Stati uniti d’America – Orto verticale

Stati uniti d’America – audiovisivi

Stati uniti d’America

L’Uruguay che dal filmato di presentazione mi ha davvero incuriosito. Il governo mette a disposizione di ogni bambino in età scolare un tablet per poter studiare.

Israele che con la sua tecnologia a microirrigazione riesce a portare l’agricoltura anche nei paesi maggiormente colpiti dalla siccità, se poi concentrasse tutti i suoi studi in tecnologie pacifiche come queste anziché in armamenti e difesa potrebbe eliminare da sola la fame nel mondo.

Israele

La tecnologia della Korea del sud.

Korea del Sud

La rete del Brasile.

Brasile

7) Cosa mi è piaciuto di meno?
I Paesi Bassi, il Belgio e la Polonia si possono saltare a piè pari.

Polonia

Il filmato autocelebrativo della Thailandia orgogliosa del suo re la cui politica ha fatto sviluppare e crescere una prosperosa agricoltura. L’andare orgogliosi addirittura di aver causato cambiamenti climatici per indurre la pioggia mi è sembrato un tantino eccessivo.

Il fatto che in parecchi padiglioni, di paesi anche “evoluti”, non ci siano accessi agevolati per bambini o donne incinta.

La scortesia di alcuni addetti che anziché aiutare le persone danno risposte banali ed inutili.

Dalle 10 del mattino fino alle 22 di sera: esperienza sicuramente positiva,occorre però tornarci!