Dopo l’esperienza alla Sudtirol Sellaronda Hero del 2014 ho voluto cimentarmi anche con il percorso della Dolomiti Superbike.
Complice il fatto del prezzo di iscrizione un po’ troppo elevato per la Hero 2015 in versione mondiale, ho approfittato e mi sono iscritto alla Dolomiti Superbike, spinto dal desiderio di rivedere quei posti che mi erano già familiari avendo trascorso un bellissimo capodanno assieme a Zeppelin al Rifugio Croda Rossa sopra i bagni di Moso, nelle Dolomiti di Sesto.
La preparazione vera e propria è iniziata ad aprile, un po’ in ritardo rispetto allo scorso anno, ma macinando più chilometri a discapito dell’altimetria.
A 3 settimane esatte dall’evento però ho subito una brusca battuta d’arresto, per l’infiammazione del ginocchio sinistro, dovuta alle troppe sollecitazioni della gita al bivacco Rivolta.
E così addio giro lungo, per ritornare al Rifugio Croda Rossa dovrò aspettare almeno un’altro anno.
Fin dall’iscrizione avevo capito che la macchina organizzativa non era ben oliata come quella della Hero, sebbene la ben più giovane età di quest’ultima competizione.
Difficile ottenere informazioni al di fuori di quelle che si trovano sul sito, anche via mail risposte brevissime quando si ha la fortuna di riceverle!
Eccomi in Val Pusteria
Siamo a circa 15 Km da Villabassa, ma il posto è pieno di mountain bikers.
E’ ora di ritirare pettorale e pacco gara e così si procede verso Villabassa. Occorre lasciare la macchina nel maxi parcheggio creato ad hoc sul prato all’ingresso del paese e proseguire a piedi.
Per la valle la competizione è sempre poco pubblicizzata, forse ero stato abituato troppo bene con la Hero dell’anno prima.
Poche informazioni su come avverrà la partenza, se non erro le istruzioni più dettagliate le ho scoperte per caso sul sito del Sudtirol.
Mi aspettavo una disciplina militaresca per apertura e chiusura griglie, ma nulla di tutto ciò!
La mattina della gara coda di macchine verso Villabassa. Farla in bici sarebbe stato un po’ esagerato specie col ginocchio non in ottime condizioni.
Ho la fortuna di avere un autista e quindi mi faccio portare all’ingresso nord di Villabassa.
Si parte
Finalmente si parte, anche se devo dire manca quell’emozione che avevo respirato l’anno prima a Selva di Val Gardena.
Siamo davvero tanti, il primo tratto lo faccio in compagnia di un amico.
Ad un certo punto una voce da dietro dice: ” Simone sei davvero un mito, io ho speso quasi 3000 euro per questa bici e tu ti presenti ed arrivi al traguardo col quel cancello“.
Povera la mia Specialized rockhopper comp, ormai quasi ventenne.
Tutto sommato il suo dovere lo fa ancora.
Dopo il primo tratto in salita si affronta una breve discesa tra i boschi con la luce del sole che filtra dai rami e la polvere sollevata dalle bici: davvero spettacolare.
Si arriva al bivio: lungo o corto?
Purtroppo devio a destra per il corto.
La discesa è molto panoramica, già non vado forte di mio in discesa, qui mi tocca pure rallentare per godere e filmare il fantastico paesaggio.
Si attraversa San Candido, passaggio intertempo con lo strappo più duro di tutta la gara 🙂 (o quasi) e ci si avvia verso Carbonin e Prato Piazza.
Lunghissimo tratto in falso piano e poi inizia la salita vera e propria.
Si arriva in cima ed inizia la lunghissima discesa che non vedo l’ora finisca presto.
Gambe e muscoli in tensioni e poi ogni tanto qualche strappetto in contropendenza che mette a dura prova la tenuta ai crampi, dei quali non ho mai sofferto ma che in questo caso iniziano fortunatamente solo a dare qualche avvisaglia.
L’arrivo
Riconosco la zona adibita ai camper e ormai ci siamo, volata finale e taglio il traguardo in 4:04:23. Ben 20 minuti prima del campione del mondo Alban Lakata! 😀 (lui ha fatto il lungo, ma son dettagli!!)
Il ginocchio ha retto bene, inizia solo a dar un po’ di fastidio appena mi fermo ma nulla di che.
Riesco ad assistere alla premiazione e alla fine mi tocca concedere un selfie al neo campione del mondo!!
Una bella esperienza anche se, la gente che butta per terra di tutto, dal nastro adesivo alle borracce agli incarti delle barrette, non riesco proprio a capirla!
E’ vero che è più comodo e sarà anche una gara, ma l’educazione ed il rispetto per la natura dovrebbero prevalere su tutto ed invece non è sempre così.
Un po’ di civiltà renderebbe il mondo migliore.
E’ vero che è più comodo e sarà anche una gara, ma l’educazione ed il rispetto per la natura dovrebbero prevalere su tutto ed invece non è sempre così.
Un po’ di civiltà renderebbe il mondo migliore.
Grazie al cronometraggio della DATASPORT ecco il risultato con tutti
i tempi di passaggio registrati.
orario di partenza: 7:51.07,8
orario d’arrivo: 11:55.30,8
tempo di corsa: 4:04.23,0
media oraria: 14,730 km/h
posto assoluto: 961.
posto categoria: 191.
tempi di passaggio intermedi
T3 9:24.25,7 1:33.17,9 194. 961.
T4 11:09.04,3 3:17.56,5 179. 909.
T6 4:04.23,0 191. 961.
Leave a reply