La tormenta di neve imperversa e dalla spiaggia ormai non si vede quasi nulla. Là, sulla destra, si percepisce ancora il colore delle casette messe ordinatamente in fila. Riprendo la strada per rientrare in hotel. Non si vede anima viva ma lo stridio dei gabbiani sembra mettere all’erta, chissà poi chi, dal passaggio di uno straniero.
Siamo all’estremità settentrionale delle Isole Vesteralen. Da qui proseguendo verso nord si arriva dritti al Polo. La sensazione di essere ai confini del mondo è più di una semplice sensazione, sopratutto con un meteo così.
Eppure basta un raggio di sole e la magica luce del nord scalda questi freddi paesaggi con le sue tonalità pastello facendo cogliere la bellezza della solitudine di questo luogo.
Ogni tanto si intravedono bambini e anziani girare con slitte nordiche o in bicicletta, destreggiandosi sul ghiaccio come fosse la cosa più facile al mondo. Le mamme portano a spasso i loro piccoli in carrozzina. La cosa suscita non poco stupore ai nostri occhi. Col quel freddo, alle nostre latitudini, nessuno si sognerebbe di uscire per una passeggiata.
La miglior prospettiva per osservare Andenes è quella dal mare, quando si rientra dalle escursioni per l’osservazione dei cetacei. Le casette colorate con il campanile che svetta da una parte ed il faro dall’altro. I pescherecci attorniati dai gabbiani, le paperelle che si spostano in fila indiana sul profilo dell’acqua.
Andenes non può lasciare indifferenti.
Leave a reply