Un viaggio che stavo aspettando da tempo e che non ho esitato minimamente a prenotare quando è arrivata la
proposta di AGAMATOUR.
proposta di AGAMATOUR.
La partenza è stata il 3 febbraio 2013, esattamente il giorno dopo aver compiuto 38 anni e la destinazione: San Pietroburgo e la Lapponia finlandese.
Metà settimana tra arte e cultura nell’elegante città russa per poi inoltrarsi oltre il circolo polare artico in mezzo ad una natura incontaminata con paesaggi completamente innevati.
Detta così, sicuramente un bel viaggio, ma credo non basti a giustificare tutta la mia impazienza.
La vera finalità era infatti la caccia all’aurora boreale.
Aurora Boreale, due parole che mi avevano evocato da sempre una sensazione legata ad un posto magico, lontano, non solo geograficamente, qualcosa di desiderato ma al tempo stesso un po’ irraggiungibile, anche perché fino a pochi anni fa i viaggi dedicati non erano in molti a proporli ed avevano prezzi abbastanza elevati.
Oltretutto Nicolò, il nostro accompagnatore, la descriveva come qualcosa di elusivo, non facile da vedere al primo colpo: “ci vuole pazienza, capita spesso che si stia fuori tutta la notte e poi dopo essere rientrati in albergo, quando tutti si sono ritirati nelle loro camere, fermandomi a fumare una sigaretta, improvvisamente appare!“.
(Il fumo, a volte, non è poi così nocivo come ci vogliono far pensare 🙂 )
Così le aspettative erano davvero elevate e quando sono sceso dal bus che, dopo cena, la prima sera in Lapponia, ci aveva accompagnato sulla collina di Kuunispa sopra Saariselka, e me la sono trovato immediatamente lì davanti agli occhi, questa fascia lattiginosa poco sopra l’orizzonte, ferma, molto ferma, tremendamente ferma, devo dire che un po’ di delusione l’ho provata.
(Il fumo, a volte, non è poi così nocivo come ci vogliono far pensare 🙂 )
Così le aspettative erano davvero elevate e quando sono sceso dal bus che, dopo cena, la prima sera in Lapponia, ci aveva accompagnato sulla collina di Kuunispa sopra Saariselka, e me la sono trovato immediatamente lì davanti agli occhi, questa fascia lattiginosa poco sopra l’orizzonte, ferma, molto ferma, tremendamente ferma, devo dire che un po’ di delusione l’ho provata.
L’emozione però era forte anche perché volevo fotografarla. Chi sapeva quanto sarebbe durata? L’avrei rivista i giorni seguenti? Così, alla fine, nonostante sapessi esattamente quello che dovevo fare, le impostazioni delle prime foto non sono risultate propriamente corrette.
Ma basta aspettare un po’ e la tensione cala, la lucidità torna e si riesce a cercare un’inquadratura interessante mettendo a posto tutti i settaggi della macchina fotografica.
Questa è una delle prime foto fatte all’aurora boreale. La torretta di osservazione completamente ghiacciata a testimonianza delle basse temperature, un cielo cristallino con una debole Via Lattea nell’angolo in alto a destra, la Galassia di Andromeda proprio al centro del fotogramma ed una bellissima meteora a solcare la volta celeste intersecando l’aurora boreale.
E’ stata sicuramente di buon auspicio contrariamente a quanto si pensava anche solo mezzo secolo fa, quando questi fenomeni erano visti come premonitori di sventura.
E’ stata sicuramente di buon auspicio contrariamente a quanto si pensava anche solo mezzo secolo fa, quando questi fenomeni erano visti come premonitori di sventura.
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