Si tratta delle vecchie abitazioni dei pescatori che, oggigiorno, vengono affittate ai turisti che si fermano sulle isole per una o più notti.
Si chiamano Rorbu, nome che deriva da ror “to row” (remare) e bu (letteralmente dimora). La pronuncia è Rurbu.
Il re Oystein ordinò la loro costruzione lungo il litorale dell’ isola di Austvagoya nel 1120, per fornire un riparo ai pescatori che erano precedentemente obbligati a dormire sotto le loro barche rovesciate.
Non fu un mero atto di gentilezza perché le tasse sull’esportazione del merluzzo erano, all’epoca, una delle principali fonti di reddito e quindi andava a suo vantaggio che i pescatori avessero un posto più accogliente in cui dormire e godessero di buone condizioni di salute.
merluzzi ad essicare |
Costruite lungo la costa, solitamente su palafitte, venivano colorate con vernice rossa derivata dall’olio di fegato di merluzzo.
Ve ne sono di parecchie tipologie. Le migliori sono molto confortevoli, piccole e accoglienti casette, a volte delle vere e proprie riconversioni delle originali strutture con letti a castello e stufe a legna. Le peggiori sono poco migliori di un pollaio.
Strutture analoghe sono anche le Sjohus (sea house) baracche adibite a capannoni sulle banchine dove veniva lavorato il pescato del giorno e dove dormivano i lavoratori.
Info Utili:
Per approfondire:
The Rough Guide to Norway di Phil Lee
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Wonderful post and beautiful photos! Warm greetings from Montreal, Canada. 🙂
Thank you very much Linda! What a nice surprise a comment from Canada.
I never visit it, but for sure it's on my bucket list!