Era una normalissima mattina e stavo sfogliando la posta in arrivo nella casella gmail quando mi sono imbattuto nella newsletter della Scuola del Viaggio. Come avessi fatto ad iscrivermi a quella newsletter non lo so, so solo che avendo letto “laboratorio base di scrittura di viaggio” ho pensato che, avendo un blog di viaggi, avrei dovuto iscrivermi.
E così ho fatto. Il corso, tenuto da Guido Bosticco, mi ha colpito così tanto che non ho affatto esitato ad iscrivermi al corso avanzato.
Così, tutto il materiale visto in quel sabato pomeriggio di settembre è stato poi sviscerato nel corso dei mesi successivi.
Dopo la prima lezione “avanzata”, a dirla tutta, sono rimasto un po’ deluso. Abituato all’approccio molto interattivo di Guido, il metodo didattico più “statico” di Claudio Visentin, mi ha un po’ spiazzato.
Non me ne volere Claudio, alla fine ho apprezzato pure il tuo importante contributo 🙂 tant’è che il bilancio finale è stato decisamente positivo!
In quei mesi sono intervenuti anche Vince Cammarata con le sue dritte sul mondo fotografico e, nell’ultima lezione, Andrea Bocconi ,fondatore della scuola, ci ha analizzato gli elaborati finali.
A corso ultimato, presso la sede Touring di Milano, ho aggiunto un ulteriore tassello al mondo del “racconto di viaggio” con la presentazione del libro “Verde Stupore” di
Stefano Faravelli che il viaggio lo racconta a modo suo, con acquarelli e schizzi, nei suoi carnet.
Ma veniamo al dunque. Non passa nemmeno un anno e, in collaborazione col Touring, esce il loro libro: “Raccontare il viaggio“. Più che un libro è un taccuino, come quelli dove si prendono annotazioni, con l’elastico di chiusura e il cordino segnaposto. Aprendolo ci si trovano “30 lezioni dalla scrittura all’immagine” più un po’ di pagine libere per prendere veramente appunti, magari durante il prossimo viaggio o anche solo durante il viaggio nella lettura stessa.
Leggere il libro avendo avuto gli autori come insegnanti è stata un’esperienza multi sensoriale. Nello scorrere le pagine vedevo chiaramente i loro visi e li sentivo parlare con la loro cadenza e il loro accento, a volte si muovevano e gesticolavano proprio davanti a me. Ma la cosa più sorprendente è che sapevo esattamente chi, tra loro, aveva scritto quelle parole e righe che scorrevano sotto i miei occhi.
Oltre ai contenuti del “corso avanzato di scrittura“, che già avevo incamerato e che è sempre bene ripassare, ci sono sezioni dedicate ai carnet di viaggio, alle immagini fotografiche e alle riprese video. Un susseguirsi di consigli che, per tutti coloro che come me, per passione, scrivono e scattano foto per un blog di viaggi sono davvero utili per non dire essenziali!
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Ciao Simone, anch'io sono una grande appassionata di scrittura in viaggio, che pratico da sempre con costanza maniacale. Ogni mio viaggio è documentato in un diario, ormai ho raggiunto i 40 quaderni (sì, perché scrivo ancora rigorosamente a mano!) e proprio quest'anno ho seguito anch'io un corso, meno articolato del tuo, dal titolo Viaggio quindi scrivo. Non conoscevo i testi che proponi, grazie per l'indicazione. Qualunque altra informazione sul tema mi interessa. Ciao Rita di Tatanka 2017
Ciao Rita, io invece faccio sempre fatica a fermarmi a scrivere qualcosa durante i viaggi. Sarà che sono più orientato alla fotografia che alla scrittura. Ultimamente cerco di impegnarmi maggiormente perché, se non si fermano subito, alcune emozioni ed alcuni particolari poi rischiano di essere dimenticati!