Ti manca il fiato. Cerchi di inspirare più profondamente. Non ci riesci. Ti spaventi. L’ossigenazione scarseggia. La testa comincia a vacillare. Le gambe tremano. Indietreggi senza accorgertene.
Non è un concetto facile da trasmettere a parole, probabilmente un’immagine renderebbe meglio l’idea ma credo sia proprio questo quello che si prova arrivando sul ciglio del Kings Canyon.
Per salire in cima ci sono un paio di sentieri ben segnalati. Noi abbiamo percorso il Rim Walk che sale sulla cima del Canyon lo percorre sul lato sinistro per poi scendere al giardino dell’Eden. Da qui risale verso la sponda di destra e poi si richiude ad anello ritornando al punto di partenza. Non è particolarmente faticoso a parte la prima scalinata che porta sulla cima ed in tre, quattro ore si percorre tranquillamente con le varie deviazioni e soste del caso.
Nel salire, le rocce rosse con le loro striature mi hanno ricordato molto l’atmosfera di Petra in Giordania ed una volta in cima vale la pena fermarsi un po’ ad assaporare il fascino di questo luogo, godendosi le variazioni di tonalità delle pareti rocciose in base all’illuminazione del sole.
Il giardino dell’Eden |
Il giardino dell’Eden, forse per le troppe aspettative scaturite dal nome stesso e complice la stagione secca, non entusiasma più di tanto.
Tutt’altra reazione appena si alzano gli occhi verso il cielo stellato.
Si è proprio in mezzo al nulla e a parte le luci del resort sono gli astri del cielo ad illuminare la notte con una via lattea ad offrire il meglio di sé col suo nucleo così luminoso che in contrasto al nero circostante sembra quasi tridimensionale.
La Via Lattea con le sue “sorelle”: la piccola e grande Nube di Magellano ed una stella cadente |
Info Utili
Dove dormire:
- King canyon resort testato personalmente
- Kings Canyon Wilderness Lodge
Percorsi:
- Rim Walk
- Un interessante articolo in inglese sul Kings Canyon ed il Rim Walk, con un bellissimo disegno per capire meglio il percorso (by Journey Jottings)
Mappa:
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