Nel gennaio 2006 mi sono recato a Singapore per lavoro e durante il viaggio in aereo, leggendo la guida turistica che avevo acquistato (Mondadori), son venuto a sapere dell’esistenza di un particolare frutto molto apprezzato dai locali.
Non ho approfondito più di tanto ed ho deciso che l’avrei provato e magari anche portato a casa. Così è stato.
La prima sera nella confusione sensoriale di chinatown ho trovato una bancarella e ne ho acquistato uno fresco poi, non contento, mi son lasciato attrarre da delle specie di salami fatti con qualcosa che poteva essere marmellata di Durian.
Il mattino dopo ci ho messo un po’ a capire da dove arrivasse quello strano odore che permeava la stanza dell’albergo.
Così l’ho avvolto in tutti i sacchetti di plastica che avevo a disposizione e l’ho chiuso nella valigia.
Arrivato all’aeroporto in Italia, recuperata la valigia, era sufficiente avvicinarsi ad un paio di metri per capire che c’era dentro qualcosa di strano.
Ma cerchiamo di approfondire la conoscenza con questo frutto che a Singapore è talmente rinomato da aver addirittura costruito un edificio con le sue sembianze (vedi foto qui sotto).
Il Durian, noto come “King of fruits”, re dei frutti, si riconosce facilmente per le sue dimensioni, l’odore “caratteristico” o per meglio dire “unico” e per la robusta corteccia ricoperta da spine.
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Il suo nome deriva dalla parola malese duri (spina/aculeo) che assieme al suffisso –an usato nella lingua malese per definire i nomi significa appunto frutto con aculei!.
Esistono 30 specie riconosciute di Durian, delle quali una sola Durio Zibethinus può essere trovata sui mercati internazionali, le altre sono vendute solo nei mercati locali.
Il frutto può arrivare alle dimensioni di 30 cm in lunghezza per 15 cm di diametro e pesa da uno a tre kg.
Il sapore della polpa è stato descritto come dolce e dal sapore di noce, ma ciò che lo contraddistingue è il suo odore,unico appunto, che viene descritto come profumato e ripugnante allo stesso tempo.
E’ un tipico frutto tropicale, nativo dell’Indonesia, Malesia e Brunei e smette di crescere se la temperatura media scende al di sotto dei 22°C.
Nel 1856 il naturalista inglese Alfred Russel Fallace diede la seguente descrizione del tipico aroma di questo frutto:
“ Una ricca crema altamente saporita di mandorle rende al meglio l’idea generale, ma ci sono sporadiche zaffate che ricordano una crema di formaggio, una salsa di cipolle, sherry ed altri pietanze incongruenti tra loro. C’è un qualcosa di così particolare nella polpa che nessun altra pietanza possiede e che gli aggiunge una particolare delicatezza… Non è né acido né dolce né succoso; eppure non ha bisogno di queste qualità, perché è perfetto così com’è. Non produce alcuna nausea o altri effetti negativi, e più lo mangi e meno vorresti fermarti. In realtà, mangiare il durian è una sensazione nuova e un’esperienza che da sola vale un viaggio in Oriente”
(ricordo che a metà dell’800 non esistevano aerei e per raggiungere l’oriente occorreva navigare per mesi!)
Fallace avverte anche che:
“l’odore del frutto maturo è certamente in un primo momento poco confacente”.
Descrizioni di viaggiatori europei più recenti non vanno certo per il sottile: Richard Sterling scrittore di viaggi e cucina riporta:
“ …il suo odore può essere descritto al meglio come quello di escrementi di maiale, olio di trementina e cipolla guarnito con una calza da ginnastica… “
Questa sua peculiare caratteristica fa si che ,nonostante l’elevata popolarità, il frutto “crudo” sia proibito da molti locali come Hotel, metropolitane , aeroporti e mezzi pubblici nel sud est asiatico.
Ma ritorniamo a noi.
Al rientro dal mio viaggio a Singapore ho avuto modo di assaggiarlo. Beh, l’odore è davvero sgradevole e pungente, la polpa visivamente è un po’ inquietante ed ha la consistenza di una banana matura. In un primo momento dà pure la sensazione di un fresco frutto tropicale, ahimè però tale sensazione dura veramente poco per lasciar spazio ad un retrogusto di aglio davvero sgradevole.
Al rientro dal mio viaggio a Singapore ho avuto modo di assaggiarlo. Beh, l’odore è davvero sgradevole e pungente, la polpa visivamente è un po’ inquietante ed ha la consistenza di una banana matura. In un primo momento dà pure la sensazione di un fresco frutto tropicale, ahimè però tale sensazione dura veramente poco per lasciar spazio ad un retrogusto di aglio davvero sgradevole.
Anche la “marmellata non è da meno” tant’è che una delle due si è ormai cristallizzata ed è diventata un simpatico souvenir.
Non pago di questa esperienza, durante un secondo viaggio a Taiwan con scalo a Bangkok ho trovato nell’area di transito dell’aeroporto un negozio che aveva uno scaffale pieno di snack al Durian. Ho provato le patatine e tutto sommato mi son pure piaciute.
Arrivato a Taiwan, una sera, rientrando in albergo, ho notato in un mercato per strada un signore che stava acquistando un Durian. Incuriosito, mi sono fermato ad immortalare la scena!
Ho così appreso che il frutto andrebbe prima scelto con cura,
quindi fatto aprire sul posto
per portare a casa solo la polpa dentro a dei sacchetti di cellophane.
Curiosità
Navigando in internet alla ricerca di notizie sul Durian mi sono imbattuto in questa pagina:
ciò che mi ha particolarmente colpito è stato il video finale (how smelly is the durian?) molto esplicativo sull’odore emesso da questo frutto: guardatelo 🙂 !!!
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