La notte tra il 10 e l’11 maggio 2024 me la ricorderò a lungo e andrà a prendere un posto nella mia memoria vicino ad un’altra indimenticabile notte: quella del 27 febbraio 2014.
All’epoca però mi trovavo in Islanda e avevo intrapreso quel viaggio con l’intento di rivedere quell’aurora boreale che l’anno prima avevo osservato per la prima volta.
Quello fu un viaggio molto fortunato e l’aurora che vidi il 27 febbraio raggiunse indice Kp 7. Vale a dire che si sarebbe vista bene in mezza Europa. Quell’esperienza e’ stata unica: ho avuto sopra la mia testa un cielo infuocato per tutta la notte. La sensazione che provai fu quella di essere spettatore di qualcosa di soprannaturale. Qualcosa di talmente al di fuori dell’esperienza comune da togliere il respiro. Come descrissi in un post, proprio a seguito di quella notte, quella sensazione la provai solamente nell’istante in cui il sole divenne nero durante l’eclissi di sole del 2006 e poi affacciandomi al cratere di Vulcano nelle Eolie. Sono fenomeni che la mente fa’ fatica a considerare come reali tanto si discostano dalla quotidianità. Mi trovai a essere spettatore inerte dell’incredibile forza della Natura rendendomi conto di quanto piccolo e impotente e’ l’essere umano.
Quest’anno, a febbraio, ho festeggiato il 13º viaggio in Nord Europa e la mia 36ª aurora boreale e mai avrei pensato che un giorno sarei pure riuscito ad osservarla dal giardino di casa proprio qui in Italia.
Sapevo che un evento del genere sarebbe anche potuto accadere e mi ricordavo bene delle foto scattate dalle Dolomiti nel lontano 2003 e di quelle dello scorso anno dalle nostre alpi e prealpi.
Ma qui in pianura, o quasi, mai avrei pensato di poter riuscire a vederla. E invece.
E invece l’altra sera mentre stavo sistemando delle foto dell’ultima uscita fotografica al Gran Paradiso vengo disturbato da alcuni messaggi su facebook e sulla chat del mio gruppo astrofili.
Sembra che l’aurora la si stia osservando in buona parte del nord Italia. Esco e, come son solito fare durante i miei viaggi al Nord, faccio qualche scatto a mano libera con gli ISO altissimi. Nulla. Il cielo a Nord è un po’ coperto e il sensore non registra nessuno strano colore.
Rientro, proseguo a sistemare le foto e intanto i messaggi su facebook si moltiplicano. L’Aurora la si sta osservando in tutta Italia. E no, cavolo!
Ri esco! Altra serie di scatti verso nord ma nulla. Però le nuvole si stanno spostando.
Rientro, prendo il treppiede il power bank e collego tutta l’attrezzatura. Se non altro stavolta non serve coprirsi per resistere al freddo polare.
Inizio a scattare qualche foto. Nulla.
Ad un certo punto osservando il cielo vedo una strana colorazione rosa. E’ lei, per forza! Ri scatto e tac, eccola la luce rosa dell’aurora.
Il respiro si blocca, la commozione mi pervade come ogni volta che l’avvisto, anzi, stavolta di più. Essì, stavolta è speciale, è storica! E me ne rendo conto. Faccio altri scatti e quel rosa diventa sempre più intenso.
Prendo il treppiede e cerco di spostarmi in modo da avere un’inquadratura un po’ più iconica che rappresenti meglio il posto in cui mi trovo. Devo per forza inquadrare i cipressi che sono uno dei simboli del Parco di Montevecchia e della valle del Curone. Simbolo come il canto delle civette e degli allocchi del Parco che si sentono in sottofondo. Decido quindi di immortalare anche loro e mi metto a registrare un filmato.
Alla fine vado a dormire che sono quasi le 2 con la consapevolezza di aver assistito a qualcosa di unico.
Leave a reply