Al Ranch de Diabat, gli animali la fanno da padrone Grazie a Gian Carlo Ariosto per le foto che mi ritraggono

Dal Ranch ci si incammina verso l’oceano con i dromedari che portano i bagagli.

Per pranzo ci si ferma in una radura all’ombra, tra gli arbusti nell’entroterra.

Quindi si riprende la strada a dorso del dromedario per arrivare all’accampamento dove ci attende la nostra tenda.

attendiamo l’ora del tramonto sorseggiando un tè alla menta marocchino.

Il sole sta calando e ci trasferiamo sulla spiaggia dove soffia un bel venticello.
“Mi raccomando ragazzi cercato un soggetto in primo piano per caratterizzare le foto che altrimenti perderebbero interesse” ci spiega Davide.
“Ok, ma non c’è quasi nulla 🙂” penso tra me e me… per cui decido di scattare controcorrente per riprendere la sabbia che vola sulla spiaggia.

 

Per fortuna passano anche dei ragazzi a cavallo, ma son troppo veloci e noi troppo lenti con le riprese 🙂

niente male anche le orme che lasciano sul bagnasciuga

occorre però inventarsi qualcos’altro per metter in pratica il suggerimento di Davide

Scende il buio ed è ora di fare qualche esperimento notturno, in attesa che arrivino le stelle. 
Mustafà il cammelliere si diverte a roteare tizzoni ardenti, 

mentre io cerco di lasciar impressionata la scritta NIKON sul fotogramma o come dice Davide: ” Simone delira con giochi notturni afro-fotografici.. nonostante, sono testimone, non faccia assolutamente uso di sostanze stupefacenti!“

Purtroppo l’umidità, così piacevole al mattino, crea un alone bianco che diffonde le luci della città coprendo la volta stellata. Cerchiamo la parte di cielo più scura e con gli arbusti in primo piano sfruttiamo questa luminosità di sottofondo. 

grazie a Davide Marcesini per la foto

Tutti a letto nel campo tendato pronti per immortalare l’alba sulla spiaggia.