Un giorno parlando con una mia amica delle città belghe mi disse che Bruxelles le piaceva perché è molto informale, a tal punto che uno potrebbe anche uscire di casa in pigiama senza che nessuno gli dica nulla o lo guardi strano.
La popolazione belga è sicuramente più “semplice” di quella italiana ma l‘eccezione che conferma la regola è Anversa, dove la gente ci tiene ad apparire e si veste all’ultima moda riversandosi nelle vie più chic della città.
Il primo impatto, arrivando col treno, è veramente piacevole: la stazione di Anversa è una delle più belle al mondo.
Appena usciti, sulla destra, si trova lo zoo. Non l’ho visitato: mi fa parecchia tristezza vedere quei grossi animali rinchiusi in un recinto di pochi metri.
Mi sono recato subito nel quartiere dei diamanti, ma essendo sabato la maggior parte dei negozi era chiuso. E’ comunque interessante farci un giro, si tratta di un paio di vie super sorvegliate da telecamere di vigilanza.
Troverete sicuramente aperto Diamonland (almeno spero 🙂 ), l’accesso è gratuito, si possono vedere le varie fasi di lavorazione e apprendere le nozioni basilari sulle caratteristiche dei diamanti e poi ovviamente una serie di vetrine vi mostreranno gioielli vari, ma attenzione ai prezzi che sono parecchio elevati anche se si possono fare migliori affari qui in zona rispetto alle gioiellerie del centro.
Lasciato il quartiere dei diamanti mi son incamminato verso il centro lungo Leystraat prima ed il Meyr dopo.
Qui si trova un interessante centro commerciale all’interno di un antico palazzo: merita sicuramente una visita.
Più avanti si può osservare il primo grattacielo di Anversa
e così tra un negozio e l’altro si arriva quasi in centro, però il consiglio è di svoltare a sinistra verso la Chiesa di San Carlo Borromeo.
Gli affreschi e il coro intagliato meritano, così come la piazza antistante che confluisce verso una stradina pedonale, con alcuni ristoranti e bar, che conduce alla Cattedrale.
Cattedrale |
Da qui proseguendo verso il fiume si raggiunge il Grote Markt con la statua simbolo della città.
Grote Markt con la statua simbolo della città |
Sul lungo fiume meritano sicuramente il Castello (Et Steen) l’antico mercato delle carni (Vleeshuis) e anche il moderno MAS (Museum aan de Stroom) che però non ho visitato.
il Castello (Et Steen) |
antico mercato delle carni (Vleeshuis) |
E’ ormai pomeriggio e quindi mi dirigo verso l’unico museo al mondo dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco , il Plantin-Moretus
Le aspettative sono alte, il primo impatto è però differente da quanto mi ero immaginato, ma poi si capisce il perché di tale onorificenza.
D’obbligo le grosse vie commerciali, che però erano con la pavimentazione in rifacimento, verso la nuova avveniristica autostazione. Non fosse che l’ho segnata in un punto della mappa differente e quindi la intravedo solo da lontano 🙁
All’angolo tra Plaatssnijdersstraat e Schildersstraat c’è un bellissimo edificio ‘t Bootje con una barca che lo attraversa.
Prendo il tram per raggiungere una zona che la Lonely Planet indica ricca di palazzi Art Nouveau, e così è!
Peccato che ormai è buio e la macchina fotografica che ho a disposizione (la mia si è rotta prima di partire per il Belgio) essendo vecchiotta non è molto sensibile alle basse luminosità.
Ritorno quindi in centro e verso la stazione. La giornata è finita, si rientra alla base.
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